Poemi premiati 2009

I: Mitzi Barbacini - Talassomelodia

II: Anna Bonnanzio - Rito antico

III: Giuseppina Mazza - Silenzio

IV: Leila Spallotta - La città sepolta

V: Marisa Monteferri - Sonorità di mare

Motivazione Talassomelodia:
La poesia in concorso al Premio Venere Lavinia 2009, offre l’immagine dell’ancora che diviene parte del gioco acquatico, allorché fende l’onde per ritenere il possibile annullamento, il disciogliersi di ogni difesa, di ogni smarrimento della rotta: proprio l’àncora, soggetto dell’anastrofe, si muove in sintonia col mare, ne recepisce la melodia ne ascolta i suoni che sono anche senso, proposta d’amplesso e di effusione. In questo senso si può leggere un livello più profondo, inconscio, dei significati, come quello inerente alla sfera più intima, al “dondolio acquatico”.
Per tanto la poesia si snoda agilmente, giacché nel testo si contemperano la capacità di sintesi, di essenzialità e quella musicalità evocatrice delle sonorità liquide e simboliche insieme.
Andrea Giuseppe Graziano


Motivazione Rito antico:
I versi sgranati con quella immediatezza che va diretta al cuore, godono della brevità, ovvero di quel controllo formale che rifugge le eccedenze, che teme di ordire, di articolare in strutture complesse quello che è semplice, dono, pulsazione dell’anima, e pertanto sanno cogliere la bellezza pur nella caducità d’un’esperienza, accanto ai pescatori in riva al mare.
Nel “qui ed ora” degli amanti stesi affianco ad un pattino, mentre si avventurano all’alba i marinai, si offre la scintilla vitale, il rito antico, il senso dell’esistere ch’è amare.
Andrea Giuseppe Graziano



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