Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2014

Video Balli folkloristici

Immagine
Ballo caratteristico dell'Argentina, la ZAMBA , eseguito da Paula e Humberto per il video  clicca qui   Ballo caratteristico dell'Argentina, Huayra Muyo , eseguito da Paula e Humberto per il video clicca qui Ballo caratteristico della città di Diriamba, Nicaragua. "Aquella indita", eseguito da Maria, Paula y Clara per il video clicca qui Eduardo esegue "las bodas de don Alonzo", con un paso doble con capote per il video clicca qui Eduardo ed il suo gruppo eseguono una "Sevillana" per il video clicca qui Eduardo ed il suo gruppo eseguono uno "zapateado" per il video clicca qui Eduardo ed il suo gruppo eseguono un "fandango de Huelva" per il video clicca qui Paola esegue la "danza di Ochun" dea delle acque..... per il video clicca qui

Io, il mare V classificata 2014

Io, il mare - Gianna Braghini -  Fu primordiale l’ordine, a me il compito di adornare la terra, ricamarla di blu; di acque pure e limpide dal tempo dei tempi, di essere un giardino marino sacro ai doveri, “io il mare” amo le mie creature. Oggi non per mia colpa adorno sepolcri di rari fiori recisi fuori tempo. Barconi della speranza affondano; il mio orgoglio di padre si spezza, s’infrange sullo scoglio, si propaga attraverso l’onda disperata, si rompe la favola che regge l’universo, mano maldestra violò il mio onore. Chiedo perdono, sono figlio della natura, sono innocente.

Armonia - IV classificata

Armonia - Maria Laura Veschi Lo sfavillio della luce dell’alba inonda lievemente l’inquieta e potente distesa azzurra ravvivata da miti onde. Pensieri, interrotti dal fruscio incessante dei suoi dolci movimenti liberati dal vento. Cancella, con la tua risacca, le mie pagine sulla sabbia. Acquieta la mia tristezza, accarezzandomi il volto con le tue delicate acque; e, se pur bagnandomi, asciuga le mie lacrime ed inondami della tua forza inebriante per non perdere la voglia ed il desiderio di innamorarmi ancora.

Graffiti sul mare - III classificata

Graffiti sul mare - Leila Spallotta   TORNAI SUI MIEI PASSI, LE ORME DEL MIO CAMMINO LE AVEVI CANCELLATE CON IL TUO QUIETO LAMBIRE. ERANO TRACCE DI MEMORIE LONTANE MENTRE GUARDAVO IL VELO DI GRAFFITI SULLE TUE ONDE. LA RISACCA E’ COME UN TAMBURO ASSORDANTE; MENTRE ASPETTO IMPAZIENTE CHE DIVENTI MUSICA. RACCOLGO CONCHIGLIE COLORATE PER FARNE UNA COROLLA DA POSARE SULLE TUE ONDE, PER PLACARE LA TUA IRA, DOMARE LA TUA FORZA AFFONDARE LE MANI NEL TUO BLU IMMENSO; BERE LE TUE ACQUE CHE NON HANNO PIU’ SALE. TORNO SUI MIEI PASSI PER RITROVARE I SEGNI DEL MIO CAMMINO.   Motivazione: Tornare sui propri passi è scoprire che il tempo li ha tramutati in memoria, in segnali del cammino esistenziale; in analogia con il velo d’acqua sulle orme, si dissolve l’impronta ma non il suo peso metafisico, e il suo significato profondo, quella riflessione sull’esserci nel mondo, che si dipana nel camm

Prettro d'animo - II classificata 2014

  Plettro d’animo - Stefania Andreocci   Nell’oscurità trapunta di stelle, cieco fato vagabondò tacito, su terra baciata d’argento fluire. L’indomito, tra onde dormienti, fu carezzato da soave melodia…   In quel canto, il canto del mare fu suadente richiamo di sirena, in abissi d’emozioni sopite. S’abbandonò a fluttuante voce, eco di spumeggianti marosi.   Anelante sogni, l'ermo viatore affogò affanni tra fiotti ridenti e giocose brezze d’alghe e mirto. L’alma nuotò tra note e poesie, invocando luce di nuovi giorni.   Or ch’è addio a terra d’aspra beltà e più non s’ode l’aggraziato canto, plaudito da inquiete ali corvine di solitario nottambulo agostano,   fato, sii plettro d’animo rinato! motivazione: i l registro linguistico scelto per il componimento è antico e l’autore deve aver lottato a lungo per imporre il controllo e l’equilibrio formale che si richiede, in ordine alla musicalità delle singole parole

LA SAETTA prima classificata anno 2014

Marisa Monteferri La saetta spacca il ventre del mare: schizzi di luce viola bruciano l’acqua salata. Le onde crepitano come camini accesi.   Sotto il pelo dell’acqua, fra alghe e creature marine, si diffondono terrore e fughe.   Con passo di esercito distrutto, s’allontana il rombo foriero del tuono: un volo di gabbiani torna a sfiorare il mare che s’acquieta nella bonaccia imminente. Motivazione di Andrea Giuseppe Graziano Leggendo e ancor meglio “ascoltando” la lirica non si può non pensare a Pascoli della prima raccolta, che dipinge come “fanciullo musico” i tratti impressionistici del Tuono , del Lampo del Temporale , nel trittico di poesie straordinario dedicato alla forza maestosa insita nella natura che squarcia i cieli, li rovescia, atterrisce col “nero di pece a monte”, mentre l’anima del Poeta -con lo sguardo puro e indifeso di chi accoglie tutto e conserva persino il dolore nella sua quintessenza- scorge nel nero “un’ala di gabbiano”, un

Assegnazione targa "Marlin" istituita nel 2012

Immagine
"La vecchia zattera" Lucia Vichi - assegnata nel 2016 seconda classificata nel 2015 "LA SAETTA" Marisa Monteferri - assegnata nel  2015 prima classificata nel 2014 "ESSERE" Lucia Vichi prima classificata anno 2013 - assegnata nell'edizione 2014 "NUBE OSTILE" Anna Bonnanzio prima classificata anno 2010 - assegnata nell'edizione 2013  “FRATELLI DI MARE”   Nelda Ferzetti prima classificata anno 2008 - assegnata nell'edizione 2012 Pensare a Giorgio Marlin è “pensare al suo pensiero”, a come avrebbe letto e gustato la lirica, verso a verso, immagine per immagine.     Qui, nella poesia insignita della targa Marlin, abbiamo un filo musicale dei significanti che conduce a rievocare la bellezza genitrice di “Venere immortale”. Una poesia, “Fratelli di Mare”, che sgrana in versi essenziali gli elementi mitologici risplendenti il dono antico della cultura, della civiltà che per mezzo dell’Arte giunge alle altezze della c

Poeti anno 2014

Donato Mannocchi Nato   a Lecce da madre pugliese   e padre romano , viene, da questi, avviato    fin da bambino alla lettura degli studi classici e rimane affascinato da Omero e Leopardi; le loro opere costituiranno una presenza costante nella sua vita. Nell’adolescenza si appassiona anche al teatro e partecipa a spettacoli presso il teatro parrocchiale recitando “Trilussa” e anche sue proprie poesie. A diciotto anni “scopre” gli autori russi e la poesia “Silentium” di Fédor Tjutcev, diventerà la sua prediletta. La poesia diventerà per lui il mezzo per esprimere la propria anima e l’Amore universale in cui crede fermamente. Sposato, con due figli e due nipoti,    dirigente d’azienda in pensione, vive con passione ogni istante dell’esistenza perché, come ama dire, “i rimpianti sono solo ricordi vestiti a lutto” EBER PAONESSA Sottufficiale Esercito in pensione. Romano di nascita (1953). Pometino di adozione (dal 2012). Da sempre appassionato alla scrittura - in prosa e poesia -