Prettro d'animo - II classificata 2014
Plettro d’animo - Stefania Andreocci
cieco fato
vagabondò tacito,
su terra baciata
d’argento fluire.
L’indomito, tra
onde dormienti,
fu carezzato da
soave melodia…
In quel canto, il
canto del mare
fu suadente
richiamo di sirena,
in abissi
d’emozioni sopite.
S’abbandonò a
fluttuante voce,
eco di
spumeggianti marosi.
affogò affanni tra
fiotti ridenti
e giocose brezze
d’alghe e mirto.
L’alma nuotò tra
note e poesie,
invocando luce di
nuovi giorni.
Or ch’è addio a
terra d’aspra beltà
e più non s’ode
l’aggraziato canto,
plaudito da
inquiete ali corvine
di solitario
nottambulo agostano,
fato, sii plettro
d’animo rinato!
motivazione: il
registro linguistico scelto per il componimento è antico e l’autore deve aver
lottato a lungo per imporre il controllo e l’equilibrio formale che si
richiede, in ordine alla musicalità delle singole parole che si stagliano
vivide nella frase musicale del verso.
In questa partitura è il canto del mare
protagonista, in dialogo musicale con l’anima.
Andrea Giuseppe Graziano