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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Premiazione 2015

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La vincitrice del primo premio, Stefania Andreocci,  riceve la coppa dalle mani di Anna Maria Amori, membro della giuria. da sinistra in tenuta marinaresca, Angelo Cavola, Organizzatore, Michelangelo Pastore, fine dicitore per la lettura delle poesie. Nascosto, Andrea Griuseppe Graziano, presidente della giuria. 

Stepan Baraback

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Il virtuoso del violino che da anni dona agli spettatori deliziosi momenti musicali ed accompagna nel sottofondo la lettura delle poesie

Balli alla Premiazione 2015

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suggestivi momenti nell'esecuzione della "danza della spada" e la "danza dei veli" da parte di Francesca Sahar e le sue allieve dell'Associazione ETNIKA DANZA di Pomezia

Poeti anno 2015

Stefania Andreocci Nasce a Velletri (Rm), dove vive e insegna. Scrive poesie per diletto.  Finalista, vincitrice  e con menzione d'onore in diversi concorsi nazionali e internazionali, ha pubblicato con la Casa Editrice Pagine di Roma due volumi:  "I Poeti Contemporanei” n°188 e "I Poeti Contemporanei -7 autori" n°99; inoltre due liriche  presentate al “Premio Internazionale di creatività poetica -Venere Lavinia-” sono state inserite nella raccolta antologica “Il Mare”. Docente di scuola primaria, si definisce "plettro d'ardite corde colorate d'amore che anelano alla musica", ma talvolta le aggraziate note di quegli animi puri rimangono silenti: di qui l'iniziativa umanitaria, tesa a conciliare poesia e solidarietà, con l’intenzione di  pubblicare -quanto prima- una silloge di liriche, per destinare l’intero ricavato all'oncologia pediatrica.  La raccolta poetica, inchiostro d’anima su pagine di vita in cui rivivono i suoi adorati

Primo poema classificato 2015

Tempus fugit: carpe diem ! È falce di luna marmorea incastonata tra Falesie, l’incantevole cala imperlata di cristalli che l’animo inebria d’emozioni. Spoglio è l’arenile, carezzato da risa argentine, e nell’affannoso respiro d’autunno assaporo la quiete che impera. Con spire di spuma, vividi flutti fiottano audaci a scolpir scogli, a sanar ferite, ad animar memorie sopite. Brancola il buio accecato dalle trame del giorno: son refe dorate per volta turchina, ma una voce di dentro rugge… < E se la vita si riducesse a una manciata di granelli di sabbia e, pur serrati, scivolassero tra le dita, in balia d’un avverso destino?>> Allora tu, o Mare, accogli quest’ultimo tempo mio: sii giaciglio ove cullare sogni e speranze; sii tenero abbraccio di fugace vita! Stefania Andreocci Giudizio critico: Ritmo musicalità delle parole che si incastonano in ogni strofa sapientemente e sviluppo delle idee in lirico pensiero, queste le note più rilevant

Poemi premiati, anno 2015

Secondo classificato La vecchia zattera  Dopo aver lasciato a terra un sacco d’inutili attrezzi, oggi mi sento orgogliosa di essere una vecchia zattera piena di pregi e piena di difetti! Grondando di paura, ho toccato il fondo più d’ una volta a bordo di grosse navi lussuose, ma sono sempre risalita a galla con la prua rivolta verso l’anima. Quando prendo i remi in mano, volgendo lo sguardo al cielo, oso sfidare anche le onde gigantesche col coraggio d’un nobile capitano che porta in salvo la sua barca, nel palpar fra la nebbia, sempre più fitta, l’immagine sfuocata della mamma! Io sono un ramo ancora verde, strappato a un albero in fiore e portato a riva, miracolosamente, da una forte tempesta inaspettata: io non posso rischiare, neanche per scherzo, di essere un'orribile macchia scura sopra un mare tratteggiato di bianco! Lucia Vichi motivazione del premio: L’Essere dentro il vigore rigoglioso, verdeggiante, strappato all’albero, ma non vin

TARGA MARLIN

La targa Marlin, che viene assegnata ad una delle poesie già premiate nell'anno precedente (2014) è stata conferita quest'anno 2015 alla poetessa Marisa Monteferri, vincitrice dell'edizione 2014,  per la poesia: LA SAETTA, La saetta spacca il ventre del mare: schizzi di luce viola bruciano l’acqua salata. Le onde crepitano come camini accesi. Sotto il pelo dell’acqua, fra alghe e creature marine, si diffondono terrore e fughe. Con passo di esercito distrutto, s’allontana il rombo foriero del tuono: un volo di gabbiani torna a sfiorare il mare che s’acquieta nella bonaccia imminen t e.