Venere Lavinia

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Lucia Vichi  Nata a Firenze nell’anno 1943, è l’autrice di una raccolta, ancora inedita, di poesie, intitolata “Dal cielo alla terra…” alla quale si è dedicata per anni, cercando di esprimere al meglio sensazioni, emozioni e riflessioni, sperimentate nel corso della vita. La maggior parte delle poesie, scritte in lingua crepuscolare, rappresentano un “itinerarium cordis” nel mondo dell’infanzia, nel tempo e nel luogo dell’amore e del rifiuto, in cui si è compiuta quella lacerazione interiore che accompagnarà sempre la nostra autrice, dandole, al medesimo tempo, la voglia di essere e di donare, fino a raggiungere quella pienezza indispensabile per sentirsi bene con se stessi e con gli altri. Ho pubblicato (giugno 2013) il libro "Dal cielo alla terra....", una raccolta di racconti e poemi che si intrecciano con la storia della sua vita. per "Venere Lavinia" si è classificata prima nel 2011 e nel 2013. Ha vinto la "targa Marlin" nel 2014

Flavio Provini riceve il riconoscimento dalla Presidente della Proloco Stefania Giovannelli.

Colombo conti riceve il primo premio dagli Organizzatori, da sinistra Angelo Cavola, il presentatore Angelo Blasetti, Fortunato Cavola, Chiara Bettinali, Stefania Giovannelli Presidente della Proloco Tor San Lorenzo

Prima Poesia classificata     Balachanda di Colombo Conti Ti seguo da ore lungo la spiaggia del sale, tra tremule onde. Dalla luce lunare emergono gli spiaggiati, tronchi contorti modellati dal vento che sibila e invoca il tuo nome. Balachanda! Attendi il mio sguardo,fermati al mio desinare tra teli al vento e rugginose porte. Voglio accarezzare le tue mani venose ringiovanirle con boccioli di carezze. Merletti di nuvole piangono al tuo cospetto. È nostalgia ancestrale nel limbo di pensieri reconditi. Luci fatue danzano sul mare sono stelle ondulanti,effimere che giocano a riprodursi. Mi sporco di sabbia son vivo in questo luogo segreto dove un dì provai ad amare. Motivazione critica Balachanda di Colombo Conti è poesia ricca di immagini che consentono l’affioramento di un tema cogente: il desiderio, innanzitutto quello primigenio, archetipico, ovvero il Dasein heidegeriano, quell’esser-ci nel mondo, come parte viva, cercante il senso dell’esistere, della propr