Altre poesie premiate, anno 2021

Portami con te seconda classificata di Flavio Provini 
Portami con te fra le avventure dei pirati dove il sole infiamma fino al tramonto, l’azzurro è il colore di ogni giorno e la sera il preliminare del tuo odore. Portami dove la vita sa di miele e le nuvole sono di zucchero filato, in una favola che mi lasci senza fiato come gli arcobaleni nati dal diluvio. Portami nella quiete delle balene in quel silenzio che segue il maremoto e poi sopra nuove onde da domare con le nostre braccia cariche d’amore. Portami verso un’isola incontaminata dove le mappe si sono strappate e Dio ha trovato il buen retiro fra le palme secolari e il giallo dei limoni. Portami in una storia che non finisca coi saluti e i soliti titoli di coda, che sia partita a scacchi e tela d’artista, che abbia l’alea ludica della tombola e la solennità di una cerimonia. Portami sopra le paure e le paranoie, fra i chiaroscuri degli anni a venire le scogliere che ancora non sappiamo le stelle marine in preda alle correnti e i sassi sotto sabbia a farci male. Portami dovunque e in nessun luogo col fuoco erotico di un amante o con la cura pretesa da un diamante… ma portami con te, purché sia per mano. 

Barche terza classificata di Luciano Giovannini 
Ne conosco l’equilibrio precario e l’ondeggiare perpetuo sulla schiuma odorosa del mare. Come foglie recise dal vento barche si posano sulla umida rena ormai sature d’acqua e di sale e al calar della sera ritornano meste ad offrire riparo alle nostre terrene passioni. Da lontano le case sono lucciole che colorano il buio ed un cane randagio abbaia smarrito ad un’ombra che sembra inseguirlo. Sai, vorrei rimanere qua dietro e sentire l’odore del legno bagnato che inebria i miei consunti polmoni, rimanere avvinghiato ai tuoi occhi come edera su di un muro scrostato e respirare l’effluvio di mille onde spezzate. Ma come sempre la notte è inseguita dall’alba e qualcuno sposterà quei gusci assonnati trascinandoli ignari verso porti a loro remoti. E noi rimarremo qui ad aspettarne il ritorno... …come ogni sera…coperti da un pugno di stelle. L' Itaca di mio padre quarta classificata di Gianna Braghini Un poema non basta a racchiudere il trascorso di un destino sì poco avverso, ma pieno di conquista come avventuriero del giorno. Mio padre lasciava la sua Itaca ogni dì per lavoro, la sera aveva sete di ritorno, più forte del dovere che lo portava lontano. Un umile desiderio era la gloria: raccontare la leggenda e desinare tra i suoi affetti. La sua Itaca era la famiglia ed io il figlio amato. Mio padre era il mio capitano coraggioso, nel battito eterno che unisce i due cuori nel viaggio della vita. Sembrava Ulisse che andò per Mare con sete di conquista, e si ritrovò Pellegrino nel viaggio senza fine. La maga fermò il suo tempo, l'onda spingea altra onda e rifrangea il tuo sogno; con mano nera scrisse i suoi anni di naufrago di mare. Il desiderio divenne più grande dal canto delle sirene, più forte il respiro per il ricongiungimento. Io figlio in crescita raccolsi nel mio diario le gesta di mio padre, ora ne traggo un bagaglio di esperienze e la felicità di mio figlio mentre guarda un gabbiano all'orizzonte. Un’altra alba con te quinta classificata di Edda Valentini Che bella sei quando sorridi, il dolore s’infrange su scogli lambiti da un mare celeste come i tuoi occhi. Un’altra alba guadagna luce, lo sguardo mi cerca in diagonale, rimbalza sul bianco nulla. Distendi il viso sgualcito nella nebbia calata improvvisa, sbiadisce il ricordo come un sogno fatto da tempo. Rannicchiata dentro a un cappotto che non ti appartiene, annusi residui di odore annacquati dalla salsedine. Accarezzi il mio breve nome indelebile sul tuo polso smagrito e mandi un tacito richiamo. Infrango il muro immacolato e arrivo insella al tuo dono. Sollevi lo sguardo, mi sorridi, la mia immagine ti conforta. Perdono, ancora ti chiedo perdono ero troppo giovane per sapere cos’è la paura. Vorrei portarti via con me stretta in un abbraccio eterno, ma tu devi andare mamma il piccolo Luca attende il tuo seno.

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