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Prima classificata anno 2025

 I Classificata Abissi      di Maria Laura Veschi Ero ragazza, un’ombra fragile tra le onde, il mare mi stringeva, in un lamento sussurravo i miei dolori. Le mie mani, tremanti, cercavano conchiglie vive, ma trovavo solo granelli di sogni infranti e sabbia ormai intrisa di pianti muti. Un eco di sale e di vento mi avvolgeva l’anima, la vestiva di bruma e di silenzi che urlavano dentro. Io relitto, affondavo nel buio sfiorando l’abisso più nero. Eppure, amore, sei arrivato come un’onda improvvisa di canto selvaggio, di fuoco che scioglie la nebbia. Ora il mare è un grembo, non più lutto, ma culla. Mi accoglie, mi accarezza e mi protegge. Mi chiama con il mio vero nome. Mi fa donna, mentre il mio sangue danza in un eterno bacio di rinascita. Motivazione critica di  Andrea Giuseppe Graziano Il testo poetico che, a una prima lettura, potrebbe apparire come una semplice lirica d'amore, in realtà cela una complessa e potente narrazione di trasformazione interiore. Si ...

Seconda classificata anno 2025

  II classificata Sogno    di Salvatore Merra Viandante solitario Spossato dal lungo peregrinare Sostai ad una fonte per ristoro All’ombra della rupe scoscesa Ornata di vestigia antiche Il mare m’era di fronte Bleu cobalto ai riverberi dell’alba Mi colse il sonno o forse ero Ancora desto alla visione? Dalle spume dell’onda Tra vapori pregni di alghe E salsedine emerse Sorretta da Zefiro leggiadro E dalle Oceanine guizzanti Senza veli con chioma fluente E mani il pudore proteggeva Chi sei mia bella Dea? “Qui mi chiamano Lavinia Altrove Cipria e mille denominazioni” Un soffio di voce dal petto Afrodite fonte di amore e bellezza La visione svanì aprendo gli occhi Lasciandomi molti rimpianti Il corpo non più affranto Cuore e mente leggeri Ripresi a camminare Diretto a nuove mete dove Celebrare l’armonia del bello Che gli uomini accomuna E al poeta è dato di cantare. Morivazione critica di  Andrea Giuseppe Graziano La forza del poema risiede nella sua coesione interna, in...

Terza classificata anno 2025

III Classificata   E pur vivo, di salmastri orizzonti (Resilienza) di Stefania Andreocci Su roventi rotaie rutilante spirito, dacché d’afflizione ha reciso catena, peregrina libero… Lo zaino d'emozioni dirige l'orme scalze su deserta battigia: va rastrellando grani d'assolata estasi. Ecco, spira l'animo al palpito del mare: unisona armonia e limpido pensiero che consola e cura. Sull'effimera spuma l'aggraziato librarsi di ridenti alcioni, forieri di letizia, empie vuoto vivere. Nel ventre di fondale il buio non è notte e fitta trama d'alghe scarmiglia rude fato di già colma clessidra. È culla lo sciabordio che sussurra liriche su pagina di rena: qui, erigo castelli tr’arse dune di vita. Motivazione critica di  Andrea Giuseppe Graziano "E pur vivo, di salmastri orizzonti (Resilienza)" è un'opera che offre una nuova, veritiera e potente definizione di una delle ataviche sfide dell'essere umano. In un'epoca segnata da incertezze, da traumi...

Quarta classificata anno 2025

IV classificata   Azzurro di Stefania Raschillà Abbiamo bisogno d’azzurro, di lievi trasparenze, di penetrare inesplorati abissi perché possiamo riemergere alla luce. Abbiamo bisogno dello sciabordio che lento i pensieri ci accarezzi del monito che sgorga dal profondo, di orme nella rena, testimoni mute del cammino e d’inviolata sabbia innanzi a noi. Di scogli ove si frange l’onda in bianca spuma, senza fare male. Di isole di silenzio e solitudine perché il frastuono non ci annichilisca. Abbiamo bisogno, nel tramonto, del sole fiammeggiante che s’abbandona all’onda, verso altri mondi migrando e della stria d’argento della luna sull’acqua nera a rischiarare il buio della notte. Abbiamo bisogno dell’immenso che susciti la sete d’infinito e nutra i nostri sogni lungo il volo, di limiti da valicare. Abbiamo bisogno d’una madre, d’un grembo che amorevole ci accolga. Per questo fu creato Il Mare. Motivazione critica di Andrea Giuseppe Graziano La poesia “Azzurro” merita un premio per...